Memorie di un (vecchio) appassionato di fumetti

 

Mancavo da Lucca dal 2016. Un'edizione memorabile, per quel che mi riguarda. 
Quello che mi viene subito da dire è che avevo sette anni in meno (!) e, alla mia età, significa molto, soprattutto quando si è oltrepassato da tempo il mezzo secolo. Quell'anno c'era Frank Miller con una intera troupe al suo seguito, che stava realizzando un documentario su di lui. Per un pelo non riuscii ad incontrarlo nell'albergo dove alloggiava. Ci sarei riuscito, se non fossi arrivato tardi all'appuntamento con un componente della troupe parente di una coppia di miei amici. Riuscii - grazie a lui - solo a rimediare una stampa di Batman con dedica.

Miller c'era anche quest'anno con la riproposta di 300, edito da Star Comics. Quest'anno mi trovavo ad un tiro di schioppo da Lucca. Ero a Firenze per la laurea di mia figlia. Non potevo non approfittare di questa concomitanza per fare un salto alla fiera del fumetto (e molto molto altro) più importante in Italia. Ci sono stato stamattina dalle 11:30 alle 14:30 circa. Sono state le tre ore più tristi della mia intera presenza a Lucca degli ultimi trent'anni.
 
Pioggia a parte, ho toccato con mano quello che si è detto e scritto alla vigilia di questa edizione: Lucca (la città) è ormai allo stremo delle sue forze e non può più reggere il peso delle orde di appassionati che la prendono d'assalto durante la kermesse.
Sul treno che mi ha portato da Firenze a Lucca ho incontrato decine e decine di cosplayer. Non ho mai potuto sopportare questo fenomeno, e questa volta mi sono sembrati possibilmente ancora più inutili e dannosi al Fumetto, ai suoi personaggi e agli autori degli stessi. Ero veramente infastidito dalla loro presenza. 

Pioveva a dirotto. Ho dovuto fare la fila persino per entrare nelle mura (sic!). Ho fatto la fila sotto la pioggia battente per entrare, seguendo tortuosi percorsi, anche nei padiglioni di Piazza Napoleone. Cose che non mi erano mai capitate e che mai avrei potuto pensare che potessero capitare a me come a un qualunque altro visitatore di una fiera del fumetto. 

Una volta davanti agli stand (e anche lì c'era la fila), la mia lunga lista dei desiderata è svanita di colpo nel nulla. Mi sono reso conto che non avrei potuto trasportare in treno tutto quello che mi interessava: un paio di volumi Ottocervo, la corposa biografia a strisce di Charles Schulz edita da Becco Giallo, il volume di Sualzo Dove c'è più luce e molto molto altro... 
Alla Lavieri la ressa era meno tenace degli altri stand e sono riuscito a prendere tre copie del nuovo volume di André Dupin. Una per me e altre due per farne regali di Natale.

Dopo quell'acquisto ho guardato l'orologio: erano le 14:00. Avevo girato per quasi tre ore ed ero riuscito solo a fare quello.
Squilla il mio smartphone ed è mia figlia: "Papi, dove sei? Io e la mamma siamo alla Porta San Pietro". Le chiedo: "A che ora è il prossimo treno per Firenze?". E lei: "Alle 14:30". Ci penso meno di due secondi: "Ok, aspettatemi lì" e, proprio mentre la pioggia ha smesso, me ne vado di corsa (si fa per dire, alla mia età), zuppo d'acqua e pieno di tristezza.

Ho pensato: io ormai sto invecchiando (i miei sessant'anni li sento tutti quanti addosso) e Lucca Comics non è più alla mia portata.

Commenti

  1. Complimenti e auguroni alla neo-laureata!
    Riguardo al racconto... 😄 che pretese, dedicare solo tre ore a una manifestazione con tantissimi punti di interesse distanziati!
    Ma anche considerando un unico padiglione come uno di quelli degli Editori, gli stand sono tantissimi, ci vuole una mattina intera per girare, guardare, scegliere, parlare, decidere. Ovvio che non avresti fatto che una o due cose sole.
    Poi la "lista della spesa" è purtroppo sempre troppo lunga, e quindi bisogna accollarsi tanta roba… ma c’è la soluzione!!! Ci si porta un carrellino. Seriamente! 🙂 Esistono leggeri, pieghevoli, quando li apri hanno la forma di un cubo da 40 cm di lato, li conosci? Ti mando un link a ebay per questo oggetto: https://www.ebay.it/itm/201652325680.
    Quindi non solo un sessantenne ma anche un ottantenne può risolvere quel problema. 😁

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  2. Sono sicuro che di quelle tre ore almeno per la metà l'avrai impiegata solo per spostamenti, tra bolgia in cui districarsi e distanze lunghe da percorrere.
    Poi ci sono le mostre e i padiglioni del venditori dell'usato quelli dei giovani autori, insomma Luca ha bisogno di tre giorni almeno per essere "frugata". E questo vale anche per altre manifestazioni grandi, disposte in più punti di distanziati, per esempio il Napoli Comicon.
    Ma anche quelle che hanno un'unica area in cui si svolgono, secondo me, richiedono tempo per essere fruite come si deve e un appassionato ha bisogno di frequentarla dalla mattina alla sera.
    Riguardo ai cosplayer, penso che siano una nota di colore simpatica, quando i costumi sono davvero ben fatti li trovo molto piacevoli da guardare. È una questione di gusti quindi abbiamo ragione entrambi 😁.

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  3. Credo che la vera pecca di LuccaC&G sia la testardaggine antica degli organizzatori nel pensare che le giornate a cavallo fra fine Ottobre e inizio Novembre siano il periodo ideale perché vi sono da quattro a sei giorni di festività in cui la gente può organizzarsi per frequentarla. Invece non è per niente il periodo ideale, vengono smentiti in continuazione dato che è rarissimo non ci sia pioggia a Lucca in quei giorni, e costantemente sottopongono sadicamente i visitatori e gli standisti (che quindi dimostrano un discreto livello di masochismo 😁) a una partecipazione infernale e lamentosa.
    Oltretutto la manifestazione diventa per la città una fonte di pressione antropica fastidiosa, che io ritengo non riequilibrata dal reddito che sviluppa per i negozianti, per alberghi e affittacamere e per le attività di trasporto.
    Quando parecchi anni fa la manifestazione era organizzata in zona fieristica, in un unico mega-ambito, ipotizzavo che sarebbe stato molto bello organizzare la manifestazione nelle piazze del centro storico in padiglioni tematici, cosa che poi fu realizzata.
    Dal punto di vista logistico si è trattato di estendere notevolmente l'area della manifestazione, ossia di una espansione urbanistica.
    Ora penso che sarebbe bello compiere altri tre passi avanti.

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  4. Uno sarebbe un miglioramento climatico, semplicemente spostando il periodo di svolgimento della manifestazione alle prime due settimane di Settembre, così da eliminare il problema pioggia e svolgere la manifestazione in un periodo in cui le famiglie magari sono ancora in ferie e che comunque hanno giorni liberi in quanto le scuole sono ancora chiuse. Diverrebbe una manifestazione "solare" (dato che ci si libererebbe del problema pioggia, e non solo le persone ma anche la carta delle pubblicazioni ringrazierebbe 😅), chiamiamolo un "sunny happening".
    Il secondo sarebbe una più ampia estensione geografica, con il coinvolgimento di altre due cittadine della regione per quanto riguarda gli stand, ognuna avrebbe un fine settimana lungo (Venerdì/Domenica) in un arco di tre settimane consecutive. Poi ci potrebbe essere un coinvolgimento di altre cittadine, rendendo itineranti tutte le mostre, che nelle settimane principali sarebbero a Lucca e nelle altre due mentre durante tutto l'anno si sposterebbero da una cittadina all'altra ogni due settimane per l'intero anno. Diverrebbe una manifestazione diffusa a livello regionale e partecipata dalle altre entità comunali, chiamiamolo un "large happening".
    Il terzo passo avanti, che è sottinteso nel precedente, è di tipo temporale, in quanto la manifestazione verrebbe sviluppata non in quattro-sei giorni ma in tre settimane, e nel complesso di tutta la regione diverrebbe lungo 12 mesi. Questo permetterebbe una diffusione degli aspetti culturali della manifestazione, e anche la partecipazione di più gente ma con una pressione antropica istantanea inferiore per la città di Lucca dato che le persone si alternerebbero nel partecipare nei diversi fine-settimana nelle varie città. Meno bolgia, insomma, con un afflusso diluito in un periodo più lungo e che quindi manterrebbe la possibilità di avere un reddito dalle attività economiche di cui dicevo prima, sia per gli standisti che per gli organizzatori. Diverrebbe una manifestazione lenta, anche e soprattutto nel senso di uno svolgimento sereno, chiamiamolo un "slow happening".

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  5. Bof, immagino che qualcuno a leggere queste parole avrebbe da commentare che è impossibile, impraticabile, problematico, anti-economico, incasinante ancora più che nella zona fieristica, insomma le stesse opposizioni che mi venivano dette quando dicevo che sarebbe stato bello disporre i vari padiglioni tematici nelle piazze del centro storico della città, e infatti un paio di anni dopo... 😁
    Ormai da parecchi anni che non vado più a Lucca, quindi non ho visto se hanno realizzato un'altra idea che aveva avuto, ossia coinvolgere anche i bastioni delle Mura facendo un anello di stand dei negozianti. Niente editori, niente autori, solo venditori, distribuiti lungo tutto il camminamento, opportunamente distanziati per evitare assembramenti a causa della troppa vicinanza tra gli stand (che sarebbero distanziati di almeno sei metri tra loro). Chiamiamolo un "ring happening" 😄
    Ho scritto tantissimo (e infatti ho dovuto suddividere perché Blogspot non mi faceva inserire come commento unico 😄) e chiudo qui.
    DanieleTomasi

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  6. Daniele, grande amico e collega ex-editore! Me la ricordo ancora (era il 2004?) la nostra Lucca Comics gomito a gomito nello stesso stand condiviso anche con ComicUs del mitico (già allora) Marco Rizzo.

    Ti ringrazio per aver accettato di controbattere al mio "sasso nello stagno" e per il tuo corposo utile arguto contributo al dibattito con i tuoi (cinque!) commenti al mio post.

    Hai scritto tante cose interessanti, ha lanciato tante idee che andrebbero prense in seria considerazione. E io non aggiungo altro.

    Grazie ancora...

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    1. Una cosa forse è giusto precisare riguardo al mio racconto sulla mia permanenza a Lucca.
      In tre ore (escluso il tempo per arrivare dalla stazione alle mura e viceversa).

      Ero andato a Lucca Comics per restarci fino alla sera (o quasi). Ma mi sono reso conto che sarebbe stato impossibile con la pioggia e con la calca, muoversi con tutti gli sbarramenti che c'erano agli ingressi delle porte delle mura, dei padiglioni, dei teatri e via dicendo, dove si trovavano stand, mostre, presentazioni, firma copie, ecc.

      Ci sono rimasto tre ore perché mi sono reso conto che la pioggia e le file all'ingresso mi avrebbero permesso di fare quasi nulla di quello che avevo programmato, neppure andare agli stand degli editori semplicemente per acquistare quello che avevo messo nella mia lista e così ho gettato la spugna.

      Per la questione cosplayer, vorrei aggiungere, infine, che non ho nulla di personale contro di loro, ma in giro per l'Italia ci sono manifestazioni, spacciate "fiere del fumetto", dove loro sono i protagonisti assoluti e sono i soli a ricevere premi, a fare sfilate, foto come fossero delle star...

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