Ivo Pavone (1929 - 2020)


Due anni fa se ne andava Ivo Pavone.

Dai più era conosciuto come un fumettista veneto, ma in realtà era nato a Taranto il 12 novembre 1929, figlio di Alfredo Pavone (tarantino, maresciallo della Marina Militare) e Lucia Mandakovic (originaria di Lissa, isola dell'attuale Croazia) che, per lavoro, nel 1939, si trasferiscono a Venezia. E proprio nella città lagunare che Pavone, ancora ragazzo, incontra Hugo Pratt e condivide con lui la passione per i fumetti che arrivavano da oltreoceano.

Ma quanti a Taranto conoscono chi era Ivo Pavone e cosa ha fatto nella sua lunghissima carriera?

Lui si considerava, semplicemente, un artigiano e non voleva che lo si accomunasse ai maestri: «I maestri del fumetto sono altri», diceva. L’unico riconoscimento che abbia mai ricevuto dagli italiani è il Premio Nuvolette nel 2014, riservato ai professionisti del fumetto di origini tarantine, consegnatogli per la sua intera carriera. Un nonnulla, in confronto a quello che lui ha dato al fumetto italiano e internazionale.
Insieme a Pratt, Mario Faustinelli Alberto Ongaro ha fatto parte del gruppo di autori che, a Venezia, alla fine delle Seconda Guerra Mondiale, realizzarono la rivista Asso di Picche, alla quale deve l’esordio nel mondo del fumetto. Era l’ultimo testimone di quella straordinaria esperienza.

Nel settembre del 1951, poco più che ventenne, chiamato dall’autore di Corto Maltese - che era lì già da tempo con un gruppo di disegnatori italiani - parte alla volta del Sudamerica.

L’incontro con Héctor German Oesterheld, autore del capolavoro mondiale L’Eternauta, fu per lui un momento molto esaltante. Oesterheld aveva lasciato l’Editorial Abril di Cesare Civita (un ebreo italiano fuggito in Argentina dopo l’emanazione delle leggi razziali) e si era messo in proprio pubblicando le riviste Hora Cero e Frontera. Gli propose due soggetti western, Hueso Clavado e Verdugo Ranch, che ebbero molto successo. Si era formato un gruppo molto affiatato con Hugo Pratt mattatore, Guglielmo Letteri, Arturo del Castillo e Solano Lopez.


Nel 1962 rientra in Italia e continua la sua carriera di disegnatore. Tantissime le sue collaborazioni: per la Francia, disegna ben 60 episodi dell’eroe mascherato Rakar e I Cavernicoli, oltre a 30 episodi di Dick Demon, pubblicati anche in Italia dalla Dardo. Per l’editore italiano Barbieri (Erregi) disegna alcuni tra i primi numeri della serie Terror.
Per la Edifumetto, realizza il volume unico tascabile di Lupo Bianco, fumetto creato graficamente proprio da Pavone, che ha poi una seconda vita editoriale con la Geis, in altri sette episodi nel formato bonelliano [nella foto sopra, il disegno originale e la copertina di uno degli episodi]. Collabora anche con le riviste Lanciostory e Skorpio. Disegna alcune storie per Corrier Boy (nuova denominazione del Corriere dei Ragazzi).


Per Bonelli, realizza diversi episodi di Judas su testi di Ennio Missaglia, interessante serie western che si interrompe dopo soli 16 numeri (e che, finalmente, le edizioni If stanno ristampando con periodicità bimestrale in una collana attualmente in edicola [nella foto sopra, la splendida tavola originale di apertura del n. 5 "La gola del lupo" e il terzo numero della ristampa If, appena uscito in edicola, che contiene il quinto e il sesto episodio di Judas]). Sempre su testi di Missaglia, disegna alcuni episodi di Gil, altro fumetto western Bonelli che chiude dopo neanche un anno di pubblicazioni.
Nel 1994, a 65 anni, disegna la sua ultima storia (testi di Carmelo Gozzo) per Zona X n.7 (Bonelli) intitolata “Invasione!” e chiude la sua carriera, ritirandosi nella sua casa al Lido di Venezia.


Nell’agosto 2020 allestisce per la prima (e purtroppo ultima) volta una mostra di originali presso la Galleria delle Cornici [nella foto sopra, una tavola originale - firmata in calce - e un bigliettino con dedica], proprio al Lido, a due passi dalla sua casa, dove il 20 novembre, pochi giorni dopo il suo novantunesimo compleanno, ci saluta per sempre.

E se Taranto gli intitolasse una via?

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